Un articolo di JAMA suggerisce che la maggior parte dei farmaci si mantiene stabile anche dopo qualche anno dalla data di scadenza purchè in condizioni ambientali di buona conservazione.

Può succedere che inavvertitamente un paziente assuma un farmaco e poi si accorga che è scaduto.

Quali pericoli corre?  Eventualmente il farmaco scaduto possiede ancora una sua azione farmacologica, oppure si degrada in maniera tale da perdere ogni sua proprietà?

Dell'argomento si è occupato un articolo pubblicata da JAMA nella rubrica "From The Medical Letter on Drugs and Therapeutics".

Di seguito riportiamo i punti che ci sembrano più interessanti.

La data di scadenza indica semplicemente che gli studi effettuati hanno dimostrato che fino a quella data il prodotto, se conservato in modo ottimale e nella sua confezione intatta, è ancora stabile.
Però non è detto che un farmaco, dopo la data di scadenza, diventi instabile o perda le sue proprietà farmacologiche.

Studi condotti su oltre 3000 lotti di farmaci suggeriscono che nell'88% dei casi detti farmaci, se ben conservati nella loro confezione, rimangono stabili, mediamente, per 66 mesi dopo la loro data di scadenza.
Si pensi che in alcuni studi certi farmaci conservavano circa il 90% o più delle loro potenza anche dopo 28-40 anni la data di scadenza.

Ovviamente molto dipende dalle condizioni in cui i farmaci vengono conservati. Per esempio alte temperature o umidità possono accelerare il processo di degradazione.

Un caso a parte è rappresentato dai farmaci in soluzione e in sospensione che sono generalmente meno stabili. In questi casi bisogna prestare attenzione se la soluzione ha cambiato colore oppure se si sono formati dei precipitati perchè questi sono segni di degradazione.

Infine l'articolo di JAMA ricorda che non ci sono studi disponibili che abbiano valutato l' eventuale tossicità dopo assunzione di farmaci scaduti.

Che dire?

Premesso che i farmaci non vanno usati dopo la data di scadenza possiamo concludere che il medico può ragionevolmente tranquillizzare un paziente che inavvertitatmente abbia assunto un farmaco scaduto.

Un accorgimento utile potrebbe essere quello di scrivere sulla confezione la data di scadenza con caratteri chiaramente visibili e in un colore ben evidenziabile in modo da poter essere subito riconosciuta anche da coloro che hanno problemi visivi, soprattutto se anziani.

Un altro accorgimento pratico potrebbe essere questo: chi ha la reponsabilità di gestire la terapia farmacologica della famiglia o di un paziente anziano effettui periodicamente una revisione della "farmacia di casa" e riponga i farmaci prossimi alla data di scadenza in un contenitore a parte.

Dr. Renato Rossi

tratto da www.pillole.org

Bibliografia

Clinical review & education. From The Medical Letter on Drugs and Therapeutics. Drugs past their expiration date. JAMA 2016 Feb 2; 315:510-511