La serenoa è un fitoterapico utilizzato nel trattamento dell'ipertrofia prostatica; gli estratti hanno infatti dimostrato un effetto anti-androgeno periferico, per interazione sul metabolismo del testosterone a livello prostatico, ed un effetto inibitorio su lipossigenasi e ciclossigenasi con conseguente azione antiinfiammatoria.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/serenoa-repens.html

Ipetrofia prostatica:


La prostata è una ghiandola dell'apparato genitale maschile che si trova nella pelvi al di sotto della vescica e circonda l'uretra, cioè il condotto che dalla vescica porta l'urina all'esterno. Il suo ruolo primario è quello di produrre una parte del liquido che viene espulso con l' eiaculazione e che contiene componenti fondamentali per la sopravvivenza e per la qualità degli spermatozoi. A causa della sua posizione, la prostata influisce sul modo di urinare e quindi ogni sua alterazione può portare a disturbi nella minzione.

La prostata può essere infatti sede di prostatiti, di ingrossamento benigno (ipertrofia prostatica benigna, I.P.B) oppure di tumori maligni.
La prostatite é un'infiammazione della prostata che si può presentare in forma acuta con forti dolori all'altezza del pube. Può essere causata dall'infezione di germi provenienti dalla vescica o dal canale urinario, da errate abitudini di vita come lo stress, l'abuso di alcol e di peperoncino o da alcune pratiche sportive.
Una vita sana ed equilibrata può mettere al riparo da molte patologie, tra cui anche quelle della prostata. La dieta deve essere variata, ricca di sostanze di origine vegetale e povera di grassi e cibi irritanti quali cibi piccanti, molto salati e affumicati.

L’impiego della Serenoa repens è stato sperimentato e studiato e, sebbene non esista uno studio definitivo, la maggior parte dei dati raccolti confermano un effetto positivo di riduzione di infiammazione e limitazione dell'ingrandimento prostatico, correlato a:

1) inibizione della 5-alfa-reduttasi, enzima implicato nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, metabolita biologicamente attivo capace di stimolare la proliferazione cellulare, favorendo quindi l’ipertrofia del tessuto prostatico, e stimolare anche la formazione di forfora e sebo in eccesso sul cuoio capelluto, soffocando il bulbo capillifero che diventa sempre più atrofico (miniaturizzazione del capello) fino a cadere prematuramente;

2) antagonismo selettivo locale del legame tra diidrotestosterone e recettore per gli androgeni;

3) azione antiinfiammatoria e antiedemigena, dimostrata dalla ridotta permeabilità capillare indotta dall’istamina. Inoltre viene riportato di una ridotta ostruzione cervicoprostatica.

NB: la serenoa repens NON è un farmaco di automedicazione, non va aggiunto senza consulto medico ad altre terapie magari già in atto per le stesse problematiche, è solo una ulteriore opzione terapeutica da considerare per la cura di questi disturbi.

Effetti collaterali:

Sebbene gli estratti di Serenoa repens siano indicati per numerosi impieghi (diuretici, afrodisiaci e per incrementare la lattazione), il loro principale utilizzo prevede il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (1). Le principali reazioni avverse associate all’uso di estratti di Serenoa repens comprendono: colecistiti, diatesi emorragiche, difetti della conduzione e disfunzioni erettili (2-6). I principi attivi della pianta sembra siano in grado di stimolare, a livello prostatico, i recettori estrogenici e di inibire quelli progestinici (7). Vengono riportati anche effetti antiestrogenici e antiandrogenici, che si manifestano con blocco del legame da parte del diidrotestosterone a livello dei recettori androgenici, causato dall’inibizione della 5 alfa reduttasi (7,8).
Nel 1997, Hamid e Coll. (3) hanno riportato un caso di epatite colestatica persistente conseguente all’esposizione per due settimane ad una preparazione contenente estratti di Serenoa repens.
Tuttavia, le segnalazioni di pancreatiti indotte da prodotti erboristici sono limitate. Ciò potrebbe essere dovuto ad un inadeguato monitoraggio di questi prodotti o al fatto che i pazienti volontariamente non riferiscono il loro uso.
In uno dei casi segnalati di pancreatite non ci sono cause alternative alla Serenoa repens che possano aver giustificato la patologia. La risoluzione dei sintomi osservata durante il breve periodo di ricovero in cui la somministrazione di Serenoa repens è stata interrotta (coerente con la breve emivita degli estratti della pianta (9) ed il periodo relativamente lungo durante il quale il paziente è rimasto libero dai sintomi dopo la completa sospensione della terapia, sono dei punti a favore per una possibile associazione. A ciò va aggiunto che, la pancreatite e l’epatite (nota reazione avversa associata agli estratti di Serenoa repens (3) si sono manifestate contemporaneamente e si sono risolte nello stesso arco di tempo, indicando un’eziologia comune. Infine, c’è da considerare che l’incremento dei livelli plasmatici di transaminasi rappresenta un indice sia di danno epatocellulare sia di colelitiasi.

Bibliografia:

  1. Serenoa repens. Altern Med Rev 1998; 3: 227-9.
  2. Hamid S, et al. Protracted cholestatic hepatitis after the use of prostata. Ann Intern Med 1997; 127: 169-70.
  3. Braeckman J. The extract of serenoa-repens in the treatment of benign prostatic hyperplasia. A multicenter open study. Curr Ther Res 1994; 55: 776-85.
  4. Plosker GL, Brogden RN. Serenoa repens (Permixon). A review of its pharmacology and therapeutic efficacy in benign prostatic hyperplasia. Drugs Aging 1996; 9: 379-95.
  5. Wilt TJ, et al. Saw palmetto extracts for treatment of benign prostatic hyperplasia: a systematic review. JAMA 1998; 280: 1604-9.
  6. Cheema P, et al. Intraoperative haemorrhage associated with the use of extract of Saw Palmetto herb: a case report and review of literature. J Intern Med 2001; 250: 167-9.
  7. Di Silverio F, et al. Effects of long-term treatment with Serenoa repens (Permixon) on the concentrations and regional distribution of androgens and epidermal growth factor in benign prostatic hyperplasia. Prostate 1998; 37: 77-83.
  8. Sultan C, et al. Inhibition of androgen metabolism and binding by a liposterolic extract of "Serenoa repens B" in human foreskin fibroblasts. J Steroid Biochem 1984; 20: 515-9.
  9. De Bernardi et al. Serenoa repens capsules: a bioequivalence study. Acta Toxicol Ther 1994; 15: 21-39.