Il paracetamolo (= Tachipirina, Sanipirina, Efferalgan) rappresenta uno dei farmaci ad azione antipiretica e analgesica più utilizzati in tutto il mondo e a tutte le età: è infatti una molecola di ottima tollerabilità e con un profilo di sicurezza elevato sia per quanto riguarda l'abbassamento della febbre sia per il trattamento del dolore lieve-moderato (cefalee, dolori articolari e muscolari, mal di schiena e dolori mestruali).

La sicurezza del paracetamolo si concretizza nel mancato coinvolgimento di numerosi organi e apparati nei confronti dei quali i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono al contrario creare problemi, in tempi più o meno lunghi.

Paracetamolo può essere assunto a stomaco vuoto e dai pazienti a rischio di danno gastrico (ad es., pazienti con ulcera gastrica o gastroduodenale) poiché non è gastrolesivo (non causa disturbi gastrici e non aggredisce la mucosa dello stomaco); i FANS (i Farmaci Antiinfiammatori), al contrario, devono essere assunti a stomaco pieno e il trattamento a lungo termine si associa a un aumento del rischio di complicanze anche gravi del tratto gastroenterico superiore, non solo nell'adulto, ma anche nel bambino.

Paracetamolo non causa problemi renali e può essere usato per il trattamento di pazienti con patologie cardiovascolari e ipertensione, senza il rischio di interazioni con diuretici e farmaci antipertensivi; diversamente dai FANS, il paracetamolo non ha effetti sulla coagulazione e sulle piastrine ed è considerato sicuro nei pazienti con difetti della coagulazione.

Alle dosi terapeutiche raccomandate, nei soggetti sani paracetamolo non ha effetti collaterali a livello epatico né negli adulti né nei bambini. La dose tossica è pari a 150 mg per chilogrammo di peso nel bambino (in un'unica somministrazione), mentre negli adulti la tossicità generalmente si manifesta con una dose di 10 grammi (20 compresse da 500 mg assunte insieme). In genere però si raccomanda di NON SUPERARE PER PRUDENZA LA DOSE DI 3 GRAMMI TOTALI GIORNALIERI DI PARACETAMOLO NELL'ADULTO.

In particolari categorie di pazienti, come le donne in gravidanza, i bambini e gli anziani, che, per motivi diversi, devono essere trattati con cautela, paracetamolo, grazie alla sua efficacia e al suo profilo di sicurezza, è il farmaco antipiretico e analgesico di prima scelta: è infatti la molecola più comunemente assunta dalla donna incinta, raccomandato come farmaco analgesico e antipiretico per tutta la durata della gravidanza. Proprio la sua sicurezza è stata confermata da alcuni importanti articoli pubblicati di recente, che rafforzano la consapevolezza di un uso sicuro, oltre che efficace, di questa molecola: paracetamolo a dosaggio terapeutico non determina effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto e non causa danno epatico in età pediatrica. La quantità di farmaco che finisce nel latte materno è molto bassa (meno del 2% della dose ingerita): non vi sono dunque controindicazioni al suo uso neanche durante l'allattamento. Bisogna infine considerare che è l'unico farmaco antipiretico raccomandato per i neonati (linee guida SIP).

Paracetamolo è il farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore e della febbre nel bambino. Rispetto ad altri antipiretici o analgesici, come l'acido acetilsalicilico e i FANS, presenta un profilo di tossicità molto più favorevole (il suo margine di sicurezza [finestra terapeutica]* nei bambini è molto ampio, tale da rendere i piccoli pazienti molto meno suscettibili di tossicità acuta rispetto agli adulti) e un limitato numero di effetti collaterali che lo rendono preferibile nell'età pediatrica. Inoltre, in tutti gli studi condotti, paracetamolo NON ha mostrato associazione con la sindrome di Reye, una patologia acuta grave (l'associazione di un'encefalopatia e di una degenerazione grassa del fegato e di altri organi), rara, ma con elevati tassi di mortalità, registrata invece in seguito ad assunzione di acido acetilsalicilico (cioè ASPIRINA).----->NON USATE ASPIRINA COME ANTIPIRETICO, SOPRATTUTTO PER I BAMBINI.

Anche nell'anziano, una categoria difficile da gestire perché caratterizzata dalla frequente compresenza di più condizioni patologiche (e quindi di trattamenti farmacologici), paracetamolo è il farmaco di prima scelta per combattere la febbre e alleviare il dolore spesso presente (ad es., in relazione all'artrosi, un problema comune, o alla lombalgia cronica). Nel definire una terapia nella persona anziana non devono essere mai trascurati da un lato le alterazioni fisiologiche che accompagnano l'invecchiamento e che influenzano la risposta ai farmaci e dall'altro un maggior rischio complessivo di tossicità, in relazione all'assunzione di più farmaci per il controllo delle varie patologie compresenti. L'efficacia analgesica e il profilo di sicurezza rendono l'uso di paracetamolo sicuro anche nell'anziano: non interferisce con la terapia antipiastrinica per la prevenzione cardiovascolare (acido acetilsalicilico) e non induce la comparsa di eventi avversi seri a carico dell'apparato gastroenterico, del rene o del sistema cardiovascolare, contrariamente a quanto si verifica con i FANS.

In condizioni di corretto utilizzo, secondo le raccomandazioni di impiego in termini di dosi e tempi di somministrazione, paracetamolo resta pertanto il farmaco analgesico-antipiretico di prima scelta in gravidanza, in età pediatrica e nei soggetti anziani.

Fonti

  • American Geriatrics Society Panel on the Pharmacological Management of Persistent Pain in Older Persons. Pharmacological management of persistent pain in older persons. Pain Med 2009;10(6):1062-83.
  • Chiappini E, Principi N, Longhi R, et al.; Writing Committee of the Italian Pediatric Society Panel for the Management of Fever in Children. Management of fever in children: summary of the Italian Pediatric Society guidelines. Clin Ther 2009;31(8):1826-43.
  • Feldkamp ML, Meyer RE, Krikov S, Botto LD. Acetaminophen use in pregnancy and risk of birth defects: findings from the National Birth Defects Prevention Study. Obstet Gynecol 2010;115(1):109-15.
  • Lavonas EJ, Reynolds KM, Dart RC. Therapeutic acetaminophen is not associated with liver injury in children: a systematic review. Pediatrics 2010;126(6):e1430-44.
  • Raccomandazioni del working group pediatrico dell'AIFA in relazione all'uso dei FANS nei bambini. Novembre 2010.
  • Scialli AR, Ang R, Breitmeyer J, Royal MA. A review of the literature on the effects of acetaminophen on pregnancy outcome. Reprod Toxicol 2010;30(4):495-507.

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*Indica l'intervallo di sicurezza del farmaco compreso tra la dose minima efficace, al di sotto della quale non si ha l'effetto terapeutico, e la concentrazione tossica minima, al di sopra della quale cominciano a insorgere i fenomeni di tossicità correlati al farmaco. Tanto più è ampia la finestra terapeutica, tanto più il farmaco è sicuro e maneggevole.